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24 Novembre 2023

Cesare Brandi e le frontiere del restauro. Teoria e prassi

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Il 29 e 30 novembre e il 1 dicembre 2023, presso l’Auditorium della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, si svolgerà il convegno “Cesare Brandi e le frontiere del restauro. Teoria e prassi”. L’ incontro, organizzato dall’ Istituto Centrale per il Restauro, offrirà una riflessione sulla Teoria del restauro di Cesare Brandi, testo maturato anche grazie all’elaborazione dei risultati nell’ambito della pratica multidisciplinare condotta nei primi decenni di attività dell’Istituto.

Cesare Brandi, uno dei critici d’arte più influenti dal dopoguerra, è stato il fondatore dell’attuale Istituto Centrale per il Restauro nonché il teorico di una moderna concezione di restauro, inteso come “il momento metodologico del riconoscimento dell’opera d’arte, nella sua consistenza fisica e nella sua duplice polarità estetica e storica, in vista della sua trasmissione al futuro”.

A una competenza genericamente artistica propria del restauro empirico del passato, si è così sostituita una competenza rigorosamente storicistica e tecnica con la necessità di un costante aggiornamento tecnologico e scientifico applicato ai beni culturali. Ciò a cui mira il restauro integrativo di Cesare Brandi èil ristabilimento dell’ unità potenziale dell’opera d’arte, purché ciò sia possibile senza commettere un falso o un falso storico, e senza cancellare ogni traccia del passaggio dell’opera d’arte nel tempo”.

Il convegno intende verificare le declinazioni della griglia metodologica brandiana anche attraverso casi di studio afferenti ai diversi ambiti della conservazione dei beni culturali, purché in grado di offrire spunti di confronto e verifica sulla vitalità di tale impostazione teorica anche nei contributi e nella recezione della teoria brandiana all’estero, nonché sulla necessità dell’eventuale aggiornamento di alcuni documenti attuativi.

Verranno affrontati molti casi pratici di restauro in contesti di archeologia, architettura e arte contemporanea e in rapporto con i pubblici e la comunità nonché con l’ evoluzione dell’unità potenziale dell’opera d’arte nella società fino alle nuove istanze del cambiamento climatico e del restauro preventivo nella transizione ecologica, soprattutto a seguito delle recenti modifiche costituzionali dell’art. 9, che hanno introdotto per la prima volta il binomio tutela del patrimonio culturale e sostenibilità ambientale.

Nello specifico, i temi del Convegno promosso dall’ICR saranno:

  • La materia: innovazione scientifica e materiali green
  • Il rapporto tra struttura e aspetto: archeologia, architettura, arte contemporanea
  • L’unità potenziale nella società dell’immagine: come si è modificata la tolleranza visiva alle lacune
  • Il tempo riguardo all’oggetto e all’intervento: dal rapporto con i restauri storici a quello con gli artisti viventi
  • L’intervento secondo l’istanza storica e quella estetica: per chi viene conservato il patrimonio culturale, ovvero il rapporto con i pubblici e le comunità
  • Lo spazio e il restauro preventivo: la conservazione programmata nella transizione ecologica
  • La recezione della teoria di Brandi all’estero: aspetti teorici e operatività

 

Il Segretariato Regionale per il Lazio parteciperà al Convegno nella giornata del 30 novembre con l’intervento “La manutenzione del contemporaneo come restauro preventivo. Il caso del Maxxi di Roma” curato dal gruppo di progettazione e direzione dei lavori composto da un team di esperti della Fondazione Maxxi, del Segretariato Regionale per il Lazio e dell’Istituto Centrale per il Restauro (Mario Avagnina, Giuseppa Maria Fazio, Francesca Romana Liguori, Paola Mastracci e Elisabetta Virdia).

 

Il contributo, oggetto anche di una prossima pubblicazione in forma estesa sulla rivista Bollettino d’Arte del Ministero della Cultura, sarà presentato dall’arch. Francesca Romana Liguori nell’ambito della sessione tematica Lo spazio e il restauro preventivo: la conservazione programmata nella transizione ecologica, e offrirà un’occasione di confronto e riflessione sul rapporto fra prevenzione e manutenzione, applicato a un’opera di grande valore architettonico, e in particolare sul tema del calcestruzzo armato, moderno materiale dell’architettura contemporanea, ritenuto superiore a quelli “tradizionali” anche per la durabilità, ma che rivela, specie se lasciato a vista, un’inattesa fragilità di fronte alle mutate condizioni climatiche.

Maggiori informazioni sono disponibili alla pagina dell’Istituto Centrale per il Restauro.