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Giornata di studi – Progetto di manutenzione del Maxxi di Roma

maxxi

 

In occasione della conclusione dei lavori di Manutenzione delle facciate di c.a. del MAXXI, coincisa con il decennale dall’apertura del complesso museale, la Fondazione Maxxi e il Segretariato Regionale Mibact del Lazio hanno organizzato una Giornata di studi prevista il prossimo 29 settembre sul tema della conservazione del calcestruzzo moderno, con particolare riferimento al Progetto sperimentale di manutenzione del cemento a facciavista del Maxxi. Il tema presentato, quindi, è quello della verifica – nel vivo di un’esperienza concreta – del rapporto fra prevenzione, manutenzione e restauro applicato ad un’architettura contemporanea.

Otto anni dopo l’inaugurazione dell’edificio (2009), infatti, si è posto il problema di dare seguito alle previsioni del Piano di manutenzione per le superfici esterne in calcestruzzo a vista, realizzando un intervento non più differibile. I fondi dell’intervento sono stati assegnati dal Mibact nell’ambito del Programma Triennale 2016-2018 ai sensi dall’art. 1, comma 9, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.

L’accurata serie di valutazioni ispettive seguite allo stanziamento (aprile 2016) ha reso evidente la necessità di ottemperare rapidamente alle prescrizioni del Piano di manutenzione, avviando una campagna diagnostica mirata alla individuazione dei processi di alterazione/degrado delle superfici in c.a. facciavista che caratterizzano i prospetti del MAXXI.

Sulla base di queste premesse sono stati individuati i livelli di progettazione più idonei alla definizione dell’intervento manutentivo: quello preliminare, nel quale è stato conseguito, anche tramite indagini e campionature, il necessario livello di conoscenza e stabilito il protocollo di intervento e quello esecutivo, che ne ha descritto in dettaglio le modalità attuative, i costi e la cantierizzazione. La documentazione grafica e fotografica unitamente a i risultati delle indagini condotte potranno essere aggiornate e integrate nel corso dei successivi cicli di manutenzione, offrendo un costante monitoraggio dello stato di conservazione delle superfici esterne.

La manutenzione ha interessato una considerevole estensione di superfici in c.a. orizzontali e verticali, pari a circa 12.000 mq, che l’arch. Zaha Hadid aveva previsto rimanessero senza finiture di tipo coprente, ed è stata estesa anche alle superfici metalliche che caratterizzano le scale di fuga e alcuni elementi strutturali puntuali. Progetto ed esecuzione del cantiere hanno dovuto coniugare molteplici esigenze, dall’individuazione di un “protocollo” rispettoso dei caratteri formali e tecnico-costruttivi dell’opera, con quella relativa agli aspetti di cantierizzazione, sicurezza sul lavoro e ambientale, sostenibilità economica dell’intervento in ragione della quantità e qualità delle facciate interessate.

Il gruppo di lavoro ha necessariamente coinvolto diverse figure professionali in grado di rispondere al complesso quadro esigenziale descritto, provenienti dai diversi istituti del Mibact, il Segretariato Regionale del Lazio che in qualità di Stazione Appaltante ha espresso il Responsabile del Procedimento, Arch. Francesca Romana Liguori; l’Istituto Centrale del Restauro, coinvolto per gli aspetti relativi alla conservazione e alla protezione delle superfici in c.a., tramite la Dott.ssa G. M. Fazio, che ha collaborato, sia alla progettazione, sia alla Direzione dei Lavori; la Fondazione Maxxi, che ha messo a disposizione la Responsabile del proprio Ufficio Tecnico, Arch. Elisabetta Virdia, per la direzione dei lavori. La progettazione è stata affidata, invece, per esperienza e continuità all’arch. Mario Avagnina, Dirigente del Consiglio Superiore dei LL.PP., che aveva già fatto parte dell’ufficio di direzione lavori in fase di realizzazione del complesso museale.

Il gruppo di progettazione si è avvalso della consulenza del Prof. Luigi Coppola e di quella della Dott.ssa Paola Coghi, incaricata di eseguire le prove e le campionature necessarie alla definizione del ciclo di rimozione/applicazione dei prodotti protettivi. Le indagini di laboratorio sulla conservazione del ciclo protettivo applicato e dei prodotti di alterazione delle superfici sono state eseguite dall’ArteLAb, mentre il Centro di ricerca dell’Università la Sapienza CISTEC si è occupato delle prove di laboratorio sull’assorbimento, di quelle di invecchiamento dei protettivi, oltre che delle prove pacometriche e dei test di carbonatazione sul c.a.

I lavori, affidati con procedura aperta tramite  INVITALIA, sono stati eseguiti dalla IBECO spa.

Maxxi – Programma 29 settembre 2020

LOCANDINA MAXXI