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Bando Architettura rurale – prorogata la scadenza al 30 settembre 2022

Bando_arch_rurale

    PNRR M1C3  Cultura – Investimento 2.2 “Protezione e valorizzazione    

           dell’architettura e  del paesaggio rurale”

    48 milioni di euro per interventi  nel  territorio del Lazio

 

Sono stati riaperti i termini per la presentazione telematica delle domande con le relative proposte progettuali a partire dalle ore 10:00 del giorno 4 luglio 2022 fino alle 16:59 del giorno 30 settembre. L’ Avviso pubblico della Regione Lazio, Direzione Cultura e Lazio creativo, è finalizzato a sostenere progetti di restauro e valorizzazione di una articolata gamma di edifici storici e di paesaggi rurali ricadenti nel territorio del Lazio, di proprietà di soggetti privati (famiglie e imprese) e del terzo settore, o a vario titolo da questi detenuti, in linea con gli obiettivi di tutela del patrimonio culturale e degli elementi caratteristici dei paesaggi rurali storici e di sostegno alla fruizione e ai processi di sviluppo locale in  forme compatibili con l’utilizzo privato dei beni medesimi.

Con Decreto direttoriale n. GO6332 del 20/05/2022 è stata peraltro nominata la Commissione di valutazione delle proposte progettuali pervenute per il Lazio nell’ambito del PNRR, composta da funzionari e tecnici dei soggetti istituzionali coinvolti, tra cui il Segretariato Regionale per il Lazio in rappresentanza del Ministero della Cultura.

Possono presentare domanda di finanziamento persone fisiche e soggetti privati profit e non profit, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, enti del terzo settore e altre associazioni, fondazioni, cooperative, imprese in forma individuale o societaria.

Gli interventi di tutela e valorizzazione dei paesaggi rurali storici potranno interessare immobili, appartenenti alle tipologie di architettura rurale puntualmente descritte di seguito, per i quali sia intervenuta la dichiarazione di interesse culturale con corrispondente decreto ministeriale ai sensi del decreto legislativo n.42/2004 ovvero che abbiano più di 70 anni e siano censiti o classificati dagli strumenti regionali e comunali di pianificazione territoriale e urbanistica.

Le tipologie di architettura rurale sono individuabili negli edifici ed insediamenti storici che siano testimonianze significative della storia delle popolazioni e delle comunità rurali, delle rispettive economie agricole tradizionali, dell’evoluzione del paesaggio. Rientrano in questa definizione:

  1. edifici rurali: manufatti destinati ad abitazione rurale o destinati ad attività funzionali all’agricoltura (mulini ad acqua o a vento, frantoi, ecc.), che abbiano o abbiano avuto un rapporto diretto o comunque connesso con l’attività agricola circostante e che non siano stati irreversibilmente alterati nell’impianto tipologico originario, nelle caratteristiche architettonico-costruttive e nei materiali tradizionali impiegati
  2. strutture e/o opere rurali: i manufatti che connotano il legame organico con l’attività agricola di pertinenza (fienili, ricoveri, stalle, essiccatoi, forni, pozzi, recinzioni e sistemi di contenimento dei terrazzamenti, sistemi idraulici, fontane, abbeveratoi, ponti, muretti a secco e simili)
  3. elementi della cultura, religiosità, tradizione locale: manufatti tipici della tradizione popolare e religiosa delle comunità rurali (cappelle, chiese rurali, edicole votive, ecc.), dei mestieri della tradizione connessi alla vita delle comunità rurali, ecc.

 

Il contributo è concesso, fino ad un massimo di 150.000 euro come forma di cofinanziamento per una aliquota dell’80%. Il contributo è portato al 100% se il bene è oggetto di dichiarazione di interesse culturale.

I suddetti contributi a fondo perduto fino ad un massimo di 150.000 euro per edifici e strutture rurali, elementi della cultura, religiosità e tradizione locale aventi più di 70 anni o che siano vincolati,  devono essere finalizzati alla realizzazione di opere materiali riconducibili a: – Risanamento conservativo e recupero funzionale di insediamenti agricoli, edifici, manufatti e fabbricati rurali storici ed elementi tipici dell’architettura e del paesaggio rurale, coniugati, ove opportuno, ad interventi per il miglioramento sismico e dell’efficienza energetica nonché volti all’abbattimento delle barriere architettoniche. – Interventi di manutenzione del paesaggio rurale. – Allestimento di spazi da destinare a piccoli servizi culturali, sociali, ambientali turistici (escluso l’uso ricettivo), per l’educazione ambientale e la conoscenza del territorio, anche connessi al profilo multifunzionale delle aziende agricole. Gli interventi dovranno altresì essere avviati, mediante le necessarie comunicazioni relative all’inizio dei lavori –  pena revoca del finanziamento – entro il 30 giugno 2023 e concluso entro il 31 dicembre 2025, con attestato del certificato di regolare esecuzione, ovvero collaudo.

L’Avviso pubblico approvato dalla Giunta regionale con la delibera n. 195 in data 12 aprile 2022, dispone che le domande possano essere presentate sul portale di Cassa Depositi e Prestiti all’indirizzo: https://portale-paesaggirurali.cdp.it/; il termine è stato prorogato alle ore 16:59 del 30 settembre 2022.

Sul sito di Regione Lazio, all’indirizzo https://www.regione.lazio.it/documenti/76912 è scaricabile il testo dell’Avviso pubblico e i modelli per la presentazione delle domande.