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Convegno “Il Piano straordinario di monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili”

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Fino a che punto il clima o l’ azione dell’ uomo possono incidere sullo stato dei nostri monumenti e edifici storici di interesse culturale e quali le misure da attuare per ridurre l’impatto sul patrimonio monumentale e archeologico?

Molti sono i fattori di rischio naturali ed antropici che alterano la situazione originaria: terremoti, eruzioni vulcaniche, frane, alluvioni, cambiamenti climatici, inquinamento, incendi, cedimenti strutturali,  pressione antropica. A fronte di una gamma così vasta di fattori di rischi, dobbiamo prevedere una altrettanto vasta gamma di impatti, il cui controllo richiede l’acquisizione di dati e modelli di trattamento per un più efficace monitoraggio multi-scala.

E’ fondamentale un approccio “olistico” e un uso integrato delle nuove tecnologie di osservazione satellitare in combinazione con una verifica puntuale in situ e l’esame di dettaglio dello stato di degrado strutturale e materico dei singoli edifici, che tenga conto dei diversi fattori e situazioni di rischio (pericolosità, vulnerabilità, esposizione) e degli ambiti territoriali su cui il bene insiste.

Il tema del monitoraggio del patrimonio culturale con particolare riguardo per i  beni immobili in relazione alla valutazione dei rischi, è sempre stato considerato di estrema importanza dall’attuale Ministero della Cultura, che negli anni a più riprese, ha cercato di implementare politiche e strumenti adatti ed è ora al centro del Convegno che si svolgerà il  prossimo 27 giugno ore 16.00 presso la Sala Spadolini del Collegio Romano, alla presenza del Sottosegretario di Stato per il  Ministero della Cultura, sen. Lucia Borgonzoni e del Direttore generale – Unità di missione per il PNRR, ing. Angelantonio Orlando per i saluti istituzionali.

Interverranno : il Direttore generale Sicurezza del patrimonio culturale, dott.ssa Marica Mercalli; l’arch. Antonia Pasqua Recchia, in qualità di Coordinatore del Gruppo tecnico per la realizzazione del Piano straordinario di monitoraggio; il Soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016, ing. Paolo Iannelli e vari docenti e esperti del CNR e dell’ISPRA in materia di monitoraggio ambientale.

Previsto ai sensi dell’art. 14 comma 4 del decreto legge 28 settembre 2018, n. 109 (Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, degli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze), il Piano Straordinario Nazionale di Monitoraggio e Conservazione dei Beni Culturali Immobili  si inserisce nel più ampio ambito delle attività istituzionali del MiC volte alla conservazione del patrimonio culturale, e specificatamente dei beni immobili e alla loro sicurezza nei riguardi dei differenti fattori di rischio sia naturali che antropici.

In coerenza con gli obiettivi del Programma europeo Mirror Copernicus, il Piano di Monitoraggio e Conservazione dei Beni culturali concorre a individuare i requisiti tecnici per la definizione dei servizi operativi nazionali di monitoraggio del territorio; in particolare, definisce i criteri per l’individuazione dei beni da sottoporre in via preliminare a monitoraggio e ai conseguenti interventi conservativi, nonché i necessari ordini di priorità di intervento, anche sulla base di specifici indici di pericolosità territoriale e di vulnerabilità degli immobili, e i sistemi di controllo strumentale da utilizzare nonché le modalità di implementazione delle misure di sicurezza, conservazione e tutela.

Per garantire la tutela e la conservazione del patrimonio culturale, infatti, si ritiene sempre più importante intervenire non solo in fase di emergenza, a seguito di calamità naturali o in caso di conflitto armato, ma anche “in tempo di pace” per prevenire o ridurre il livello di rischio, a cui i beni sono soggetti.

Il Piano si pone l’obiettivo di effettuare il monitoraggio di edifici e manufatti di interesse culturale maggiormente vulnerabili in relazione alla loro sicurezza strutturale, ottimizzando i progetti già avviati di monitoraggio del contesto territoriale e ambientale su cui ricadono beni architettonici e archeologici, attraverso una gestione “attiva” del rischio residuo e interventi meno invasivi e più rispettosi del manufatto storico.

Ad oggi, ai fini della programmazione degli interventi sul patrimonio culturale secondo il criterio del livello di rischio, l’unico strumento sistematico disponibile e parzialmente aggiornato è la Carta del Rischio del patrimonio culturale, piattaforma attualmente gestita dalla DG Sicurezza del Patrimonio culturale, che lavora in interoperabilità con altre piattaforme del Ministero (Vincoli in Rete, Sigec-web, Beni Tutelati, Securart).

Molti i progetti in corso o previsti all’interno del Piano di monitoraggio, che nel Lazio, in particolare, riguarderanno il Centro storico di Rieti, il borgo di Civita di Bagnoregio, la cinta muraria delle Mure Aureliane compresi gli immobili di interesse culturale prospicenti e la Via Francigena del Sud, all’interno del territorio comunale di Roma.

Questo nuovo importante strumento di gestione e prevenzione dei rischi si va dunque ad affiancare all’ insostituibile azione di manutenzione programmata e di prevenzione sul territorio, coordinata dalla Direzione Sicurezza del Patrimonio culturale, in sinergia con i Segretariati Regionali e le Soprintendenze.

Si ricorda che sarà possibile seguire la Conferenza stampa anche in diretta streaming sul Canale Youtube del MIC.

 

Conferenza stampa di presentazione “Il Piano straordinario di monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili” – Programma

Comunicato stampa del MIC