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17 e 18 ottobre 2018

IL SOTTOSEGRETARIO  DEL MIBAC  IN VISITA ALL’ ARCHIVIO DI STATO DI  RIETI  E   AI  LUOGHI DEL SISMA DEL LAZIO

 

Nelle  scorse  giornate  del 17 e 18 ottobre, il Sottosegretario del MIBAC, Gianluca Vacca, titolare della delega alla ricostruzione e alla tutela del patrimonio culturale e paesaggistico colpito dagli eventi sismici, si è recato in visita presso l’ Archivio di Stato di Rieti e nei  luoghi colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016 (Amatrice e Accumoli).

All’ incontro con il Sottosegretario hanno partecipato il  Direttore generale dell’ Unità per la sicurezza del patrimonio culturale del Mibac, Fabio Carapezza Guttuso e  il Segretario Regionale per il Lazio  nonché coordinatore  dell’ UCCR Lazio, Leonardo Nardella, il Soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma, Paolo Iannelli e  il  Soprintendente per i beni archivistici e bibliografici del Lazio, Monica Grossi, nonché altri rappresentanti del Mibac, dei Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale e le autorità locali, tra cui il vescovo Domenico Pompili, il prefetto  di Rieti, Giuseppina Reggiani, l’ assessore del Comune di Rieti, Antonio Emili, il sindaco di Amatrice, Filippo Palombini e il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, che a vario titolo hanno contribuito al recupero di un vasto patrimonio culturale di grande valore simbolico per le comunità del Reatino e che, nondimeno,  è parte   dell’ identità collettiva nazionale.

E’ stata l’occasione per fare il punto sullo stato degli interventi e per predisporre le necessarie risposte e risorse a favore dei territori nonché dialogare in maniera congiunta sulle prossime iniziative di valorizzazione dei beni culturali a due anni dal sisma. Come già annunciato dal ministro Bonisoli in una precedente visita, la gestione emergenziale dell’UCCR Lazio è cessata lo scorso 24 agosto ed entro la fine dell’ anno tutte le attività riguardanti il patrimonio culturale torneranno in capo alla Soprintendenza ABAP del Lazio per garantire la massima efficacia della ricostruzione, fermo restando il mantenimento presso il Segretariato Regionale delle risorse finanziarie dedicate al sisma.

Sin dall’ inizio, le squadre di rilevamento danni del MIBAC, coordinate dall’ UCCR Lazio, insieme alla Protezione Civile, ai Vigili del  Fuoco e all’ Esercito, assistiti dai tecnici e restauratori degli Istituti Centrali competenti in materia di restauro e catalogazione,  hanno messo in moto una macchina, che ha lavorato alacremente alla ricognizione dei danni e alla messa in sicurezza di chiese e affreschi. Attraverso l’ Unità operativa di rilievo del danno, sono stati effettuati  662 sopralluoghi, di cui 111 rilievi speditivi finalizzati all’ individuazione tempestiva dell’ entità del danno  e  ben 551 rilievi di secondo livello volti ad una valutazione più approfondita dei danni e dei necessari interventi. Le opere provvisionali attivate  dal  Segretariato Regionale per  il Lazio hanno riguardato la messa in sicurezza di 17 immobili (2 a Rieti, 2 ad Accumoli, 12 ad Amatrice e 1 a Cittaducale) e di  13  apparati decorativi  su altrettanti immobili vincolati (di cui 10 ad Amatrice e 3 ad  Accumoli). Per gli edifici più gravemente compromessi  sono stati richiesti più interventi, talora con il prezioso supporto dei Vigili del Fuoco e dell’ Esercito.

Come è emerso dalla visita del Sottosegretario Vacca ad alcuni cantieri di Amatrice e Accumoli  lo scorso 18 ottobre, gli  interventi gestiti direttamente dal MIBAC sono in massima parte conclusi o in via di conclusione. E’ il caso   della chiesa di Sant ‘Agostino ad Amatrice che  ha subito il crollo delle coperture e del campanile; il Museo Civico “Cola Filotesio”, già chiesa di Sant’ Emidio, che è stata interessata da lavori di ripristino della Torre Urbica; la chiesa romanico-gotica di S. Francesco sempre ad Amatrice, interessata da lavori di messa in sicurezza della parete sinistra, dell’ abside e della facciata e la chiesa della Misericordia ad Accumoli, fortemente lesionata nella struttura e con crolli delle coperture, in cui si è proceduto al complesso (e unico nel suo genere) recupero della parete con affresco del  ‘500 raffigurante  Santa Caterina d’Alessandria, affiancata da Sant’ Agata e  Santa Lucia.

Dai cantieri la giornata del 18 ottobre è poi proseguita con la visita al MUDA, il Museo multimediale delle opere salvate dal terremoto, frutto di un protocollo d’ Intesa tra la Diocesi di Rieti e il Ministero dei beni e delle attività culturali (UCCN e UCCR), che offre la possibilità di percorsi esperienziali di realtà aumentata e ricostruzione tridimensionale di alcune opere più rappresentative, in attesa di restituirle ai luoghi originari e dar vita al futuro Museo Diocesano di Amatrice e Accumoli.

Come è noto, la maggior parte dei beni mobili danneggiati o a rischio sono stati rimossi, ricoverati e successivamente catalogati secondo le direttive ministeriali in appositi depositi statali e non, opportunamente individuati  dai funzionari dell’ Unità di Crisi e Coordinamento  Regionale del Lazio. Oltre che nell’Archivio di Stato di Rieti, prima tappa emblematica della visita istituzionale del 17 ottobre, dove sono stati collocati 426 metri lineari di beni archivistici e 550 beni librari recuperati dalle macerie, ben 3296 beni mobili provenienti da 87 immobili sono concentrati nel deposito statale allestito nell’ autoparco della Scuola Forestale Carabinieri di Cittaducale, al cui interno è stato inaugurato di recente un laboratorio di restauro delle opere d’ arte colpite dal sisma dell’ Italia centrale. Il recupero dei beni culturali è, peraltro, ancora in atto. Proseguono infatti le operazioni di selezione e mappatura delle macerie di immobili vincolati o di pregio, depositate in prevalenza presso l’ area di Ponte Sommati ad Amatrice  e, per le decorazioni architettoniche di particolare pregio, in un  hangar presso l’ aeroporto Ciuffelli di Rieti concesso in uso gratuito per due anni al Segretariato Regionale per il Lazio.  Altre are di stoccaggio si aggiungeranno a quelle esistenti man mano che  i recuperi proseguiranno.

Per i risultati conseguiti fino ad oggi non si finirà mai di ringraziare i tecnici e i funzionari coordinati dall’ UCCR Lazio per l’ impegno e la professionalità dimostrati sul campo al fine di evitare la perdita della memoria storica delle comunità nei territori del sisma.