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Ripensamenti d’Artista. La nuova campagna di comunicazione del MIC

Murillo

 

Ripensamenti d’artista è la nuova campagna digitale lanciata dall’Ufficio Stampa e Comunicazione del Ministero della Cultura che racconta i dubbi, le incertezze, le correzioni che si celano dietro i capolavori della Storia dell’Arte italiana.

Si tratta di piccoli ma importanti segni, che ci permettono di ottenere informazioni sul processo creativo, spesso tutt’altro che lineare, che ha portato alla realizzazione di un’opera, sul contesto nel quale è nata e sull’artista stesso; possono essere un’indicazione del suo modus operandi. E’ come entrare “dentro l’opera”, al di sotto della pellicola pittorica, per scoprire quegli aspetti materici, ma anche alcuni tratti sfuggenti della personalità dell’artista.

 

Alcuni ripensamenti sono visibili ad occhio nudo, mentre altri li conosciamo solo grazie alle procedure di diagnostica. Analisi che possono essere non invasive e non distruttive, come le tecniche di Imaging (fotografia a luce radente, Fluorescenza UV, Radiografia…), che agiscono differentemente sui livelli delle superfici di un dipinto.

E’ grazie a queste tecniche utilizzate in una fase preliminare al restauro che vengono alla luce i ripensamenti d’artista.

 

Un caso emblematico è la Madonna del Latte, capolavoro di Bartolomé Esteban Murillo di Palazzo Corsini, esposta lo scorso anno negli spazi da poco riallestiti, della Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini, dopo un lungo restauro, durato circa dieci mesi, preceduto da indagini, che hanno permesso di conoscere i pigmenti e di recuperare particolari minuti e preziosi.

La radiografia, alla quale è stata sottoposta l’opera per la prima volta, ha rivelato una stratigrafia molto complessa della superficie pittorica con l’emergere della figura di un San Francesco inginocchiato, sicuro indizio di una fase antecedente al capolavoro finito del pittore spagnolo, che dopo aver realizzato il santo ha probabilmente abbandonato l’esecuzione dell’opera, per tornarci in un secondo momento, sostituendo a questa figura la Madonna con il Bambino.

 

Anche nelle collezioni della Galleria Borghese, anch’essa dal 2014 Istituto autonomo dell’attuale sistema museale nazionale, si individua un’ altra opera esemplare scelta per la nuova campagna del MIC: la celebre Dama col Liocorno, realizzata da Raffaello Sanzio tra il 1505 e il 1506.

Nel 1933 fu eseguita una delle prime indagini radiografiche in Italia, sull’opera raffigurante la Santa Caterina. La radiografia permise di osservare gli strati inferiori del dipinto. Sotto la ruota e la palma, i simboli della santa, emersero un cane e le mani originarie. Fu subito chiaro che il dipinto aveva subito importanti modifiche.  Le indagini permisero di ricostruirne la storia: nella prima versione dell’opera, l’effigiata aveva tra le braccia un cane, trasformato in un liocorno e in seguito nascosto dalla ruota, attributo canonico di Santa Caterina. A seguito di un acceso dibattito tra gli studiosi, si decise di riportare l’immagine a prima delle ridipinture, che avevano trasformato la Dama in Santa Caterina. Nel 1935 venne eseguito il restauro.

 

Molte opere cardine della storia dell’arte italiana hanno avuto una veste diversa da quella che conosciamo; disegni, studi preparatori, ridipinture, riuso delle tele hanno interessato tanti dei nostri capolavori.

L’iniziativa Ripensamenti d’artista ha l’obiettivo di portarli alla luce, alla scoperta del patrimonio culturale statale.

 

La campagna sarà pubblicata ogni settimana, sui canali social del Ministero della Cultura, volgendo l’attenzione sia alle arti figurative che alla scrittura, per mostrare come i ripensamenti e le correzioni caratterizzino anche le bozze dei grandi testi della letteratura italiana.