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Itinerari Danteschi nel Lazio

Casa Museo di Dante

Le  Ombre  e  la  Luce  nel  viaggio  di  Dante

 

Il 25 marzo è la Giornata Nazionale dedicata a Dante Alighieri istituita nel 2020 dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro Dario Franceschini. Ma il 25 marzo è anche riconosciuta universalmente dagli studiosi come la data di inizio del viaggio ultraterreno di Dante nella Divina Commedia, celebrata in tutta Italia e nel mondo con tante iniziative organizzate dalle scuole, dagli studenti e dalle istituzioni culturali. In tempi di pandemia, il sommo poeta diventa una figura di forte identità e coesione, che  insegna a sentirci una comunità nazionale forte, con l’ auspicio che alla fine del nostro viaggio, usciremo di nuovo a “riveder le stelle”, come recita l’ ultimo verso dell’ Inferno.  Insieme a Leonardo e a Raffaello, Dante ha avuto e continua ad avere un’enorme influenza sul pensiero contemporaneo. Attraverso i secoli, le arti hanno reinterpretato la sua opera, come testimoniano le diverse iniziative scelte dal Comitato per le celebrazioni dantesche presieduto dal prof. Carlo Ossola. Nell’ eco di queste manifestazioni dantesche, che proseguiranno nel corso dell’ intero anno in occasione del Settecentesimo Anniversario della sua morte e in vista delle letture dantesche di Roberto Benigni al Quirinale, anche il Segretariato Regionale per il Lazio aderisce al Dantedì, proponendo un video di circa due minuti, realizzato dall’ istituto per rendere omaggio al grande poeta con un focus sulla Divina Commedia e l’ Inferno dantesco attraverso la fortuna e l’ eredità trasmessa alle generazioni successive. Il video vuol essere soprattutto una breve rassegna di alcuni significativi luoghi danteschi di Roma e del Lazio alla scoperta dell’ immenso patrimonio culturale attualmente conservato presso le biblioteche, gli archivi, i musei e altri istituti culturali.

A cominciare dalla Casa Museo di Dante, dal 1913 sede di un centro di ricerca e di studi danteschi sorto su iniziativa del Ministro degli Esteri, Sidney Sonnino nell’ antico Palazzetto degli Anguillara risalente al XV sec., accanto ad un antico palazzo, oggi scomparso, dove si narra che il poeta avesse pernottato. Una lapide sulla facciata prospiciente il Tevere ricorda i primi lavori di restauro e ristrutturazione dell’ edificio affidato alla Casa di Dante nel 1920 in occasione del sesto centenario della morte di Dante, “perché fosse in perpetuo consacrato allo studio e alla divulgazione delle opere e della vita del Divino Poeta settembre MCMXXI”. Attualmente l’ edificio è interessato da un progetto di restauro e valorizzazione a cura del Segretariato Regionale per il Lazio (Fondi rinvenienti POIN 2007-2013 – D.M. n. 429/2017). Il progetto definitivo redatto sulla base del piano di indagini preliminari prevede il restauro e la rifunzionalizzazione dell’ edificio, ivi compresa la Biblioteca, incrementata nel tempo con edizioni di pregio della Commedia. Per le difficoltà imposte dall’ emergenza sanitaria, i lavori saranno finalizzati in via prioritaria a consentire lo svolgimento delle celebrazioni dantesche il prossimo settembre in condizioni di maggiore sicurezza, accessibilità e decoro.

Il nostro breve itinerario tra i luoghi danteschi prosegue con la storica Biblioteca Angelica di Roma e la tradizione dantesca nell’ era della tipografia, rievocando l’ edizione della Divina Commedia del 1564 scherzosamente denominata “del Nasone” per il ritratto del profilo di Dante incoronato da alloro sul frontespizio e il testo “Figure quattrocentesche della Commedia” (Torino, Regia Scuola Tipografica di Arti e Affini, 1911) con illustrazioni tratte dall’ edizione di Brescia del 1487. Tra le cinquecentine conservate nella Biblioteca Angelica, spicca anche la Seconda “Aldina” (Venezia, Aldo Manuzio, 1515) corredata da una serie di illustrazioni della geografia dell’ Inferno ispirata ai disegni di Botticelli della fine del ‘400. Nel Cinquecento, la fortuna e la complessità culturale della Commedia di Dante portarono letterati di fama a spiegare e interpretare l’ opera attraverso note e commenti, come testimonia un documento conservato presso l’ Archivio di Stato di Roma, che tramanda la richiesta di Giovanni Rosini (1776-1855), professore di Belle Lettere dell’ Università di Pisa per la pubblicazione del codice finora inedito della Divina Commedia commentata da Torquato Tasso e riscoperta all’ inizio dell’ ‘800.

Non si possono poi tralasciare i pregevoli incunaboli della Biblioteca di Montecassino come l’ edizione “nidobeatina” della Commedia di Dante stampata a Milano nel 1477-78 con il commento trecentesco aggiornato di Jacopo della Lana. Nel prestigioso Archivio di Montecassino è conservato peraltro anche il codice cassinese della Divina Commedia, manoscritto risalente agli anni immediatamente successivi alla morte del poeta, corredato da un capitolo a cura del figlio di Dante, Jacopo. Un altro significativo documento dantesco è quello conservato presso l’ Archivio di Stato di Rieti. Il frammento di pergamena risalente al XIV sec. e tratto da uno dei protocolli del notaio Pier Girolamo Fratta attivo a Rieti tra il 1530 e il 1579, riporta una porzione del canto XV del Purgatorio in cui Dante e Virgilio affrontano il tema dell’ invidia. Importanti testimonianze figurative del capolavoro di Dante sono restituite dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma come il “Dante di Guttuso. Cinquantasei tavole dantesche disegnate da Renato Guttuso” per illustrare l’ edizione della Commedia a cura di Natalino Sapegno. L’ ultima immagine “infernale” con cui si conclude il breve video si riferisce infine alla sala di Dante del Casino Massimo Lancellotti affrescata a partire dal 1817 da un gruppo di pittori tedeschi attivi a Roma, i Nazareni.

Il breve video proposto per il Dantedì offre anche l’ occasione per richiamare l’ attenzione sull’ importanza della tutela e salvaguardia di questo vasto patrimonio culturale. Oltre alla Casa Museo di Dante a Trastevere, nell’ambito della programmazione straordinaria dei fondi rinvenienti dal POIN/FESR 2007-2013 (DM 467/2018 e DM 180/2020 di rimodulazione), alcuni di questi istituti sono attualmente interessati da lavori di manutenzione e adeguamento degli impianti antincendio condotti dal Segretariato Regionale per il Lazio in qualità di Stazione Appaltante, come la sede succursale di Galla Placidia dell’ Archivio di Stato di Roma, l’ Archivio di Stato di Rieti nonché il Fondo Manoscritti antichi della Biblioteca di Montecassino.