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12 Luglio 2019
Avviso Pubblico – Cessione gratuita di beni durevoli in uso presso il Segretariato Regionale per il Lazio
9 Ottobre 2019

Workshop Internazionale da Roma a Gades

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WORKSHOP INTERNAZIONALE

Da ROMA a GADES

LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI NELLE ANTICHE CITTA’ PORTUALI

 

La Gestione e il Riciclo dei rifiuti urbani nelle antiche città romane di età imperiale è stato al centro del nuovo Workshop internazionale organizzato dal Segretariato Regionale per il Lazio e dalla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma in collaborazione con l’Universidad di Cadiz. Il convegno di rilevante interesse scientifico si è svolto lo scorso 19 e 20 settembre, quasi in concomitanza con l’appuntamento ormai fisso delle Giornate Europee del Patrimonio con la visione inclusiva di cultura che ad esse si accompagna. In particolare, la giornata del 20 settembre si è aperta presso la Biblioteca delle Arti in Via di San Michele n. 22 con i saluti istituzionali del prof. Daniele Manacorda e del Segretario Regionale per il Lazio, Dott. Leonardo Nardella, che hanno richiamato l’attenzione su di un tema di grande attualità, oltre che di estremo interesse per la conoscenza delle società antiche, nonché per lo studio delle modalità di smaltimento, stoccaggio e riuso dei rifiuti nelle antiche città portuali, marittime e fluviali. Sono poi seguiti gli interventi e le ampie riflessioni di illustri esponenti del mondo accademico e funzionari del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, partendo da alcuni casi di studio di Roma (Rione di Trastevere e di Testaccio) in aree con vocazione artigianale e commerciale legate al porto fluviale sul Tevere e dalla recente scoperta da parte dell’ Universidad di Cadiz di una discarica nel porto esterno della città di Cadice caratterizzata dagli scarti dell’ industria della pesca e significativamente chiamata il Testaccio Halieutico di Gades. Il richiamo è al più noto Mons Testaceum (Monte Testaccio), che a Roma rappresenta un osservatorio privilegiato per tali processi e in particolare per il riutilizzo dei rudera (rifiuti solidi inerti) e delle anfore nell’ edilizia antica. Per più di 300 anni, la collina artificiale alta circa 30 mt. è stata una discarica a cielo aperto formata dall’ eccezionale accumulo secolare di cocci di anfore, in grande maggioranza olearie provenienti dalla provincia romana di Hispania Baetica, sbarcate nel porto fluviale dell’Emporium e immagazzinate nei vicini Horrea dell’antico quartiere commerciale. Sotto l’area del Nuovo Mercato, di recente interessata dal Progetto di Museo Diffuso del Rione Testaccio, gli scavi archeologici della Soprintendenza Speciale ABAP di Roma hanno individuato un’area per lo smaltimento e il riuso del materiale anforario e da costruzione, posta nei pressi del Monte Testaccio. Al suo interno, i muri di alcuni ambienti sono stati realizzati in un modo del tutto particolare: non di pietra, né di mattoni, ma con il reimpiego delle anfore svuotate e impilate le une sulle altre, divenute ormai il simbolo storico del Rione Testaccio. Proprio il confronto del caso di Roma con quelli di altre città costiere delle province romane (Gadir/Gades; Arelate e Augusta Emerita) ha permesso peraltro di riflettere sulle potenzialità del tema dello smaltimento dei rifiuti antichi per la conoscenza dei flussi commerciali, del consumo di beni e derrate alimentari e finanche delle abitudini di vita quotidiana nelle città  romane.  Come previsto, al termine del convegno, si è tenuta una visita guidata del sito composto dall’ antico porto fluviale dell’ Emporium, la Porticus Aemilia, l’ area archeologica del Nuovo Mercato e il Monte Testaccio.

Locandina Testaccio Italiano

Locandina Testaccio Spagnolo