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Convegno “La riforma dei reati contro il patrimonio culturale”

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   Il tema del traffico illecito di beni culturali è un problema internazionale e una sfida globale  (Mario Mettifogo – Carabinieri TPC)

 

 

Il  31 maggio 2022 dalle ore 9.30 alle 13.00 a Roma, Via Cavalletti 2 a Palazzo Patrizi Clementi si è tenuto il Convegno dal titolo “La riforma dei reati contro il patrimonio culturale” organizzato da Italia Nostra e Icomos in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti.

 

Il traffico di beni culturali e, più in generale, i reati contro il patrimonio culturale costituiscono un fenomeno lungamente sottovalutato e che tuttavia in anni recenti ha attirato crescente attenzione, a livello sia europeo sia internazionale, per la sua dimensione propriamente criminale. Da circa dieci anni, in particolare, si avvertono spinte crescenti a un rafforzamento della tutela (anche) penale per beni di assoluta rilevanza per le generazioni presenti e future e che, nell’ordinamento italiano, presentano altresì rilievo costituzionale.

 

Il legislatore nazionale, dopo numerosi tentativi falliti, il 3 marzo 2022, ha approvato in via definitiva la riforma dei “Reati contro il patrimonio culturale”: l’obiettivo di rafforzare gli strumenti di tutela del patrimonio culturale, con particolare riferimento ai beni mobili, avviene attraverso l’introduzione di nuove fattispecie di reato all’interno di un apposito titolo del Codice penale (Titolo VIII-bis, articoli da 518-bis a 518-undevicies).

Il provvedimento si ricollega ai principi della Convenzione europea di Nicosia ratificata dall’Italia il 12 gennaio 2022. L’articolato ed innovativo contenuto su cui Italia Nostra intende promuovere una approfondita riflessione ha una duplice finalità: razionalizzare la normativa penale in materia mediante l’inserimento in uno specifico titolo del libro ll del Codice Penale dei reati concepiti ex novo e di quelli già ripartiti nel codice stesso e quello dei Beni Culturali; tutelare, in modo più incisivo, conformemente al disposto dell’articolo 9 della Costituzione, il patrimonio culturale mediante la previsione di nuove fattispecie di reato, di una risposta sanzionatoria complessivamente più severa, di indagini di polizia giudiziaria sotto copertura relativamente ai reati di riciclaggio ed autoriciclaggio e di sanzioni amministrative a carico degli enti collettivi nell’interesse o a vantaggio dei quali sono perpetrati i reati in parola.

 

La Convenzione di Nicosia

 

A distanza di 4 anni dalla sua firma, la Convenzione di Nicosia è un’importante riforma oggi approvata in materia di beni culturali che garantirà maggiore rilevanza al Codice 42/2004, nonché a tutto ciò che riguarda la salvaguardia del materiale culturale. Il disegno di legge della Convenzione UE, già firmato il 19 maggio 2017, per i reati contro il patrimonio culturale è ora realtà anche in Italia. Il provvedimento ha raccolto 217 voti favorevoli, passando alla Camera lo scorso ottobre. La preparazione alla Convenzione di Nicosia è di carattere internazionale. Si è svolta infatti in collaborazione con l’Unidroit, l’Ue, l’UNESCO e l’Unodc. La nuova riforma vuole prevenire e combattere gli atti di vandalismo verso il tesoro culturale europeo e il trasporto illecito dei beni di interesse storico-artistico. L’attività di prevenzione espressa dalla Convenzione coinvolgerà ufficialmente il sistema di giustizia penale e promuoverà la collaborazione tra le nazioni europee.

I reati contro il patrimonio culturale puniti dall’applicazione della nuova riforma, riguardano beni culturali tangibili, mobili e immobili. Alcune novità sono inoltre introdotte dalla Convenzione, come il riconoscimento di nuovi reati. Uno di questi è lo scavo non autorizzato di terreni o superfici subacquee con il fine di prelevare proprietà culturali. Altri reati adesso riconosciuti sono la detenzione, l’importazione, l’esportazione e l’acquisto illegali di beni storico-artistici. Infine, per risolvere il deficit tra reato e pena, gli Stati firmatari possono ora attribuire sanzioni più proporzionate. Sanzioni più appropriate anche se non di natura penale.

 

Programma del Convegno

 

 

Nell’ottica di una più efficiente tutela del patrimonio culturale, è peraltro in programma la nascita del Museo dell’Arte Salvata, che verrà presentato in conferenza stampa il prossimo 15 giugno presso l’Aula Ottagona del Museo Nazionale Romano, alla presenza del Ministro della Cultura, Dario Franceschini e di rappresentanti istituzionali del Comando Carabinieri TPC.

 

Per ulteriori informazioni sui reati contro il patrimonio culturale e sui problemi connessi alla circolazione dei beni culturali, si veda  la sezione “Convenzione sulla circolazione dei beni culturali (1970)” del sito istituzionale del Segretariato Regionale per il Lazio.