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Giorno della memoria 2021. Per non dimenticare

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La  Memoria  non  si  ferma

 

Come ogni anno, il 27 gennaio, giorno della liberazione del Campo di Concentramento di Auschwitz nel 1945, ricorre la Giornata Internazionale della Memoria, per commemorare la fine della persecuzione del popolo ebraico e le vittime della Shoah nei campi di concentramento, di lavoro e di deportazione europei. Durante la persecuzione nazista, nei campi di sterminio furono uccisi 8 milioni di uomini e 6 milioni erano ebrei a causa dell’ antisemitismo e della violenta propaganda del regime nazista, a cui si aggiunsero le leggi razziali contro “le persone di razza ebraica”, adottate dal governo fascista nel 1938. L’ ONU ha istituito questa ricorrenza nel 2005 per tutti gli Stati membri (Risoluzione 60/7), ma in Italia questa giornata era già legge dal 2000. L’ articolo 1 della Legge istitutiva del 20 luglio 2000 così definisce le finalità del Giorno della Memoria:

La  Repubblica  italiana  riconosce  il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento  dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al  fine  di  ricordare  la  Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi  razziali,  la  persecuzione  italiana dei cittadini ebrei, gli italiani  che  hanno  subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonche’  coloro  che,  anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti  al  progetto  di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati ”.

Per non dimenticare e tenere vivo il ricordo di tutte le vittime dell’ Olocausto e di altre minoranze deportate, il Segretariato Regionale per il Lazio intende celebrare questa importante ricorrenza attraverso la storia dell’ ex Campo di concentramento di Caira, lungo il tracciato stradale per la Contrada Monterotondo di Cassino (FR). Un luogo di detenzione di migliaia di uomini, soldati di truppa, ufficiali e sottoufficiali di terre lontane. Una storia che non può e non deve essere taciuta o rimossa nel rispetto e nel ricordo di chi vi è arrivato e poi non ha potuto far ritorno al proprio luogo d’ origine – esattamente come gli Ebrei della Shoah -, e che ebbe inizio con lo scoppio della prima guerra mondiale, quando si rese necessario costruire un campo di concentramento, per raccogliere i prigionieri di guerra austro-ungarici catturati al fronte.

Di essi il più noto è sicuramente lo scrittore austriaco Ludwig Wittgenstein, il più importante filosofo del mondo occidentale dell’ epoca, autore del celebre Tractatus logico-philosophicus, che vi passò un lungo periodo di prigionia fino al 1919. Da un’ ispezione effettuata in quell’ anno risulta che il campo ospitava complessivamente 35.000 prigionieri e si presentava come un aggregato di baracche in muratura di tipo militare. Il campo di prigionia rimase operativo fino a luglio 1920, quando furono liberati gli ultimi prigionieri e la struttura divenne sede della Scuola Allievi Carabinieri Ufficiali, passando dopo qualche anno al servizio dell’ Artiglieria fino alla distruzione nella seconda guerra mondiale insieme alla vicina città di Cassino e alla celebre Abbazia di Montecassino. Parzialmente riattivato nel periodo della ricostruzione, divenne dapprima Deposito Artiglieria e poi Magazzino Materiali Artiglieria e Difesa Chimica di tipo “B”, esteso su una superficie di 24.000 mq, con uno sviluppo perimetrale di 920 mt, costituito da un recinto murario con sopraelevazione di filo spinato, che racchiude al suo interno, assieme a vasti spazi erbosi, quattro capannoni di 4000 mq di area coperta.

Dichiarato di interesse storico particolarmente importante con decreto n° 19/2015 della Commissione Regionale per il patrimonio culturale del Lazio, il Comprensorio di Caira è attualmente interessato da un  progetto di recupero e valorizzazione per renderlo fruibile dopo anni di abbandono e salvaguardarne la memoria storica con il coinvolgimento del Segretariato Regionale per il Lazio, del Demanio e di varie altre istituzioni e stakeholder territoriali.