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Soriano nel Cimino, firmato Accordo di Valorizzazione

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Il Castello Orsini: da torre di vedetta a carcere

 

Il  Comune di Soriano nel Cimino, piccolo borgo storico arroccato su una collina a 100 km da Roma, è attualmente coinvolto nella creazione di un sistema di itinerari archeologici, paesistico-territoriali, storico-artistici e enogastronomici con il concorso anche di altre realtà limitrofe e che vede nel Castello Orsini, fatto costruire nel XII sec. da papa Niccolò III e nella sua complessa storia stratificata una delle principali attrattive del territorio cimino. L’ antica fortezza medievale estesa su di una superficie di 5.695 mq. e circondata da un antemurale merlato, che con la sua mole definisce lo skyline del paesaggio e ha determinato l’ intero assetto urbanistico del paese, è stato oggetto dell’ Accordo di Valorizzazione firmato il 2 luglio 2019 dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, rappresentato dal Segretario Regionale per il Lazio, dott. Leonardo Nardella, dal direttore dell’ Agenzia del Demanio, dott. Giuseppe Pisciotta e il sindaco di Soriano nel Cimino, sig. Fabio Menicacci in vista del trasferimento a titolo gratuito del bene all’ amministrazione comunale, come previsto dalla normativa sul Federalismo demaniale culturale.

Il programma di valorizzazione, che ne è scaturito con il conseguente impegno dell’ ente territoriale firmatario dell’ Accordo di Valorizzazione, prevede l’ istituzione di un polo turistico-culturale municipale che comprende anche il rinascimentale Palazzo Chigi Albani e il Museo dell’ Agro-Cimino. E’ un progetto importante che punta alla valorizzazione e musealizzazione dell’ area interna di Castello Orsini, vero simbolo del territorio cimino, con l’ obiettivo di individuare e definire contenitori e percorsi tematici ed espositivi, dal Medioevo a oggi. Nello scenario di trasformazione ipotizzato, in particolare, lo spalto concepito come spazio di collegamento tra i diversi corpi di fabbrica del compendio monumentale, sarà destinato ad accogliere centri di formazione e promozione dello sviluppo dell’ artigianato, che rappresenta in Italia un comparto di notevole rilevanza. Il programma di valorizzazione individua, pertanto, modalità d’ uso e rifunzionalizzazione delle varie parti costituenti il complesso, con particolare riguardo, com’ è naturale, per il Castello Orsini, ovvero la porzione di maggior pregio architettonico, costituito da un’ imponente torre quadrangolare, dal palazzo (sede delle varie signorie e del papato) e da un agglomerato di edifici minori accessibili dai vicoli del centro storico. Accanto al progetto di valorizzazione culturale, si prevedono anche interventi di manutenzione, bonifica e ripristino conservativo del bene, preventivamente autorizzati dalla Soprintendenza competente.

Il Castello dalla tipica struttura “a nido d’ aquila”, molto frequente nel territorio laziale, è stato riconosciuto di particolare interesse storico-artistico con decreto ministeriale del 22-09-2008 e risulta inserito nell’ ambito della Pianificazione comunale, compreso il Piano Particolareggiato del Centro Storico e nel Piano territoriale paesistico regionale del Lazio con l’ indicazione delle tipologie di intervento ammissibili. Nell’ area in cui sorge l’ antico fortilizio, infatti, vigono anche importanti vincoli paesaggistici  per la presenza di punti panoramici  e per i caratteri estetici di prospettiva, luce e di decoro meritevoli di tutela. A lungo, il complesso ha avuto una funzione precisa e certo culturalmente non trascurabile, essendo stato adibito dal 1849 al 1990 a carcere dello Stato, o per meglio dire, “Stabilimento penale per minori psichici e fisici”. Proprio quest’ ultimo utilizzo ne ha condizionato la struttura non tanto nell’ aspetto complessivo quanto negli interni con porte blindate, sbarre e celle al pianterreno e al primo piano, che costituiranno una sorta di “Museo della Prigione”, in base al progetto di valorizzazione.  Il suo trasferimento al Comune di Soriano nel Cimino, successivo all’ Accordo di Valorizzazione del 2019, per una migliore gestione e riqualificazione del patrimonio (anche in partenariato con altri enti), rappresenta un traguardo importante per la valorizzazione del territorio della Tuscia e dei Monti Cimini.

Si ricorda che attualmente, il Castello Orsini è aperto al pubblico ogni sabato e domenica ed è sede di esposizioni temporanee e permanenti, come l’ originale collezione di grammofoni, organetti e jukebox d’ epoca.