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Inaugurata la nuova Sala Urciuoli ad Amatrice

TargaUrciuoli

Amatrice:  il Plastico della Ricostruzione nella nuova Sala  Urciuoli 

Ad Amatrice si riconferma il legame indissolubile della comunità al suo territorio. Il 28 novembre è stata inaugurata la nuova Sala, donata dall’artista Enrico Brignano alla comunità amatriciana nel Parco dell’Istituto Don Minozzi per ospitare il plastico tridimensionale del Borgo di Amatrice, raso al suolo dal sisma del 24 agosto 2016, com’era ai primi del ‘900. La struttura, che costituirà una sorta di Officina-Laboratorio e un punto d’incontro inclusivo sul futuro e sulla ricostruzione della città tra Istituzioni, cittadinanza e mondo accademico, non poteva che essere dedicata al compianto Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Frosinone, Latina e Rieti Saverio Urciuoli, prematuramente scomparso, che si è distinto per  la sua infaticabile attività di recupero dei beni culturali durante la fase di emergenza del sisma.

Presenti all’evento inaugurale della Sala Urciuoli  a un mese di distanza dalla precedente visita istituzionale: il   Sottosegretario del Mibac, dott. Gianluca Vacca, titolare della delega alla ricostruzione e alla tutela del patrimonio culturale e paesaggistico colpito dagli eventi sismici; il Sindaco di Amatrice, ing. Filippo Palombini, che ha illustrato le finalità  del progetto; il Vescovo di Rieti Mons. Domenico Pompili; il Direttore dell’Unità di crisi Nazionale, Prefetto Fabio Carapezza Guttuso; il Prefetto di Rieti, d.ssa Giuseppina Reggiani; il Segretario Regionale per il Lazio e responsabile dell’Unità di Crisi Coordinamento Regionale MIBAC Lazio, dott. Leonardo Nardella, il Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti, arch. Stefano Gizzi; il Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale arch. Margherita Eichberg; il Soprintendente archivistico e bibliografico del Lazio d.ssa Monica Grossi.

 

L’iniziativa, organizzata dal Comune di Amatrice, si lega anche al progetto di recupero strutturale dello storico Istituto Don Minozzi degli anni ‘20, gravemente danneggiato dal terremoto e divenuto il cuore pulsante della nuova Amatrice a seguito di un recente accordo di programma con l’obiettivo di farne un Polo di attrazione culturale e un Museo della Memoria, grazie al quale sarà possibile far tornare ad Amatrice le opere d’arte messe in salvo dal disastro e custodite altrove.  E’ lì – e particolarmente nella nuova sala intitolata a Saverio Urciuoli – che il comune di Amatrice ha già inteso riportare alcuni segmenti rappresentativi della sua storia, tra cui le miniature realizzate da Costantino Fontanella e  recuperate dal Museo Civico Cola Filotesio dai funzionari dell’UCCR Lazio e portate in salvo nel deposito di Cittaducale in base alla direttiva ministeriale del 23 aprile 2015.

A tutt’oggi, la città di Amatrice è un “foglio bianco“  da riscrivere e ci si interroga su come ricostruire il Borgo interamente distrutto, salvaguardandone l’identità storica. Punto di partenza di tale ricostruzione è proprio il plastico di Amatrice permanentemente esposto nella nuova Sala Urciuoli, realizzato sotto la direzione del prof. Viscogliosi del Dipartimento di Storia dell’Architettura, Restauro e Conservazione dei beni architettonici della Sapienza di Roma: un modello 6mt.x 4mt., apparso nella recente Biennale di Architettura di Venezia, che riproduce fedelmente le distrutte abitazioni e il patrimonio diffuso delle chiese. Da parte sua il Ministero per i beni culturali sta già lavorando a un progetto per supportare gli uffici periferici  con personale aggiuntivo in questa importante fase di salvaguardia dell’edificato storico, di conservazione degli elementi architettonici di pregio e di ricostruzione.

Alla cerimonia di inaugurazione del nuovo Padiglione di Amatrice, è stato inoltre presentato il progetto di digitalizzazione realizzato dall’Archivio di Stato di Rieti, in collaborazione con la Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio e la Direzione Generale Archivi del MIBAC, riguardante i documenti recuperati dopo il sisma del 2016, grazie all’intensa attività portata avanti dalle strutture territoriali del Ministero, coordinate dall’UCCR Mibac del Segretariato Regionale per il Lazio. Come già dimostrato dall’ iniziativa del MUDA di Amatrice, la digitalizzazione è un importante asset strategico nel settore dei beni culturali che merita un ulteriore approfondimento.  Alcune postazioni informatiche appositamente dedicate nella Sala da poco inaugurata, hanno permesso al pubblico presente di consultare alcune serie di documenti, che  ripercorrono 135 anni di amministrazione comunale di Amatrice e già presentati in occasione della recente mostra “Le carte tra le macerie” sul patrimonio archivistico recuperato nel terremoto. Tra le macerie sono emersi i registri parrocchiali della chiesa di Sant’Agostino, la ricca documentazione dell’Archivio storico del comune di Amatrice e persino le pagelle degli studenti dell’Istituto Don Minozzi ricoverati e messi in sicurezza presso l’Archivio di Stato di Rieti grazie all’efficienza dei diversi enti coordinati dall’UCCR. Si aggiunge così un importante tassello di ricordi contro la minaccia di oblio del terremoto, evitando il rischio di cancellazione e distruzione della memoria della collettività.